Le mani legate

Pubblicato il Lascia un commentoPubblicato in Poesie

Le mani legate

All’estremo rimpianto

Insane e violate

Le note del tormento

E il viale delle streghe

Lacerate e corrotte

Nelle pieghe dell’inferno

Nel freddo di ogni notte

Le gocce sanguinanti

Il sale nelle lacrime sole

Come antidoti e unguenti

E salvezza le parole

Il calice d’incanto

Pubblicato il Lascia un commentoPubblicato in Poesie

  

 

il calice pieno di incanto

brindavi alla notte morente

degli occhi non ti fai vanto

urlando alla luna crescente

mi invadi l’anima

col fare inquieto di chi sogna

mi chiudi gli occhi

con baci di cui ho bisogno

e poi torni a volare

con le ali libere ancora

e mi vuoi parlare

di quel che è stato fin’ora

nell’attesa del mare

colgo il senso dei discorsi

mi fermo poi a pensare

ai miei tempi trascorsi

tra nubi di fumo bianco

e perle di vino invecchiato

quando mi sentivo stanco

di non aver realizzato

che il calice è lì 

pronto per essere bevuto 

come d’incanto

Le radiazioni del silenzio

Pubblicato il Lascia un commentoPubblicato in Poesie

Senza il peso delle immagini
delle parole sussurrate al tempo
dell’implodere dei sensi contrapposti
giunge il senso delle notti oscure
Come gioia uccisa sul nascere
sul gioco eterno del bene contro il male
nell’ottuso incedere del bene contro se stesso
crudo come l’odore di carne bruciata
la ferita malata che perde sangue
la faglia che nasconde il gioco perverso
e tutti i giochi che tali non sono ancora
e i brividi ora si lasciano cadere

come ombre

Il delitto

Pubblicato il Lascia un commentoPubblicato in Poesie

Portò le mani sul viso. Pianse.

Nessuno riuscì a capirne il motivo.

Le gocce di pioggia bagnavano i suoi capelli, confondendosi con le lacrime.

Era bastato un sogno, per continuare a credere che potesse farcela.

Quel giorno non sarebbe arrivato mai.

Se ne rese conto mentre bruciavano la bandiera.

Un nemico immaginario aveva ucciso la sua più grande amica.

La trascinarono in una camerata nella quale centinaia di altre donne urlavano.

Denudate.

Dalle piccole finestre un po’ di luce si faceva spazio tra le sbarre.

La libertà era morta.