Proprio adesso.

Pubblicato il Pubblicato in Pensieri

Mi trema la voce. É così semplice rompere una melodia. Tra una nota sbagliata e un tempo imperfetto ci passa un solo attimo, o il senso della vita stessa. Un verso, poi un altro. Non può arrivare proprio adesso, poco prima del ritornello. Ma la voce torna a salire, le note vanno al posto giusto. L’emozione, quando arriva, sa sempre dove andare.

Fino ad allora

Pubblicato il Pubblicato in Pensieri

Mi è sempre piaciuto pensare alle cose che scrivo come a un piccolo negozio di cose artigianali. Dalle recensioni, ai testi e le canzoni, fino ai romanzi. Forse un giorno questi grandi discount della parola ci faranno chiudere, ma fino ad allora qui ci troverete qui, ad allestire vetrine di storie. E di sogni.

Nei tramonti disillusi

Pubblicato il Pubblicato in Pensieri

Ci trovo la forza nei tramonti disillusi, nelle sbavature dei sorrisi, le sceneggiature di un’onda che si infrange. Negli occhi persi di chi non si vergogna e piange. Perché siamo tutti così diversi, immersi nelle vite di cristallo, nelle note in stallo tra cielo e terra, tra anima e guerra. Ci trovo la forza nei colori, per sfidarmi tra i solchi delle notti.

Le stesse scelte

Pubblicato il Pubblicato in L'equazione - Il thriller, Pensieri

Il progetto #lequazione ebbe inizio ormai molto tempo fa. Tante collaborazioni, tanti sogni. Nel frattempo molte cose sono cambiate e i piedi ora sono forse più piantati per terra. Forse troppo. Ma in questi anni ho capito che coesistere in un sistema complesso come quello dell’editoria logora anche i più appassionati. Quando le cose cambiano spesso dentro lasciano ferite insanabili, si tira avanti, si lotta ancora, certo, ma nel frattempo cambia anche una parte di noi. Capisci che i sorrisi nascondono parole non dette. Chi era con te volta le spalle. E continui a crederci nonostante tutto. Ma poi all’improvviso tutto diventa più chiaro e trasparente. Si inizia a sentire la stanchezza. E perché no, anche l’amarezza. La passione é solo una piccola parte del gioco, quello che resta é tutt’altro. Quando però vedo quella copertina, lí dov’é adesso, e penso alle tante cose fatte, alle persone che sono rimaste, mi viene da pensare che, per quel che mi riguarda, rifarei le stesse scelte e sono sicuro che presto la passione tornerà e chissà che non si riesca a far nascere presto un nuovo progetto.

La mappa del mondo

Pubblicato il Pubblicato in Pensieri

Quanti amori abbiamo perso, lasciato per la strada. Tra i colori accesi, di giorni marginali. Leali, con le nostre stesse ali. Ogni giorno è diverso, quando si guarda il mondo dalla punta di una stilografica. L’inchiostro è amaro come il sangue, quando scivola sul foglio, dove ogni sbaglio é un bivio. Quanti amori ho perso, prima di incontrare te.

Ironia, usata male

Pubblicato il Pubblicato in Pensieri

​Ironia, usata male. Due i casi che maggiormente mi hanno irritato. Il primo, storico se vogliamo. I continui richiami alla sfiga e tendenza a perdere di Marco Masini, battutine stupide che richiamano invece il periodo che invece portò l’artista a essere oscurato da una buona parte della platea di ascoltatori e di addetti ai lavori, fino ad arrivare al bullismo nei confronti di chi soltanto lo ascoltava. Secondo il simpaticissimo siparietto della patata bollente nei confronti di un sindaco cinque stelle, cavalcata e condivisa anche da diversi tesserati pd. Ecco, leggere queste cagate, perché tali sono, sulla mia bacheca mi infastidisce. Lo so che basterebbe un click per liberarmi di questo schifo, ma mi serve per capire che questo schifo esiste. Posso solo scriverne, purtroppo. L’ironia é una cosa seria, ma oggi va di moda essere pagliacci e provocatori. Sono due cose molto diverse.

Quel nodo in gola

Pubblicato il Pubblicato in Pensieri

​Un nodo in gola. Note feroci che trovano una strada. Annientano le difese. Lo svolgimento di un tema che all’improvviso si blocca, perché qualcosa si è rotto. Il foglio ancora bianco, dopo ore di attesa. Il tempo che scorre, mentre corre l’allucinazione. E lo sai che basterebbe una canzone, perché le parole tornino a fluire. Perché la musica è quel fiume che trova il mare. E quel mare, per me, è quel nodo in gola.

Il primo passo

Pubblicato il Pubblicato in Pensieri

​Potevo contare ogni tasto di quel pianoforte, cercare, ognuno di essi aveva una forma differente. Negli occhi di chi guardava quello strano mobile riuscivo a capirne il pensiero. Per loro erano tutti uguali. Il primo passo fu di sfiorare quei tasti. Ma non accadeva niente. Poi mi feci forza e con quella stessa forza provai a pigiare. Il suono era sgangherato, grezzo, ma a suo modo raccontava il viaggio che quella forza aveva fatto per raggiungere il martelletto e poi la corda, che aveva iniziato a vibrare tra le pareti di legno. Provai ancora, unendo due suoni, poi tre. Nessuno riusciva a crederci. E molti non ci credono ancora. Ma é così che la musica ha origine.

Inutile difendersi

Pubblicato il Pubblicato in Pensieri

​Inutile difendersi quando la pioggia inizia a cadere all’improvviso, molto meglio rallentare e godersela. Tanto lo sai che non potrai evitare di bagnarti. I passi sanno assestarsi su un’andatura diversa, più lenta. Da quella dimensione si vedono le cose in modo diverso. Non necessariamente più chiaro. Solo diverso. All’inizio è più difficile, ma poi tutto diventa naturale. E sembra di vederlo un bimbo che inizia a camminare, mentre pensi che gli dovrai insegnare che nella vita non si impara a camminare una volta sola.

L’attesa

Pubblicato il Pubblicato in Pensieri

​L’attesa. Quante volte siamo costretti a rimanere fermi ad aspettare qualcosa, che ci spetta, ci piace, ci serve, o che semplicemente non vogliamo. Le lancette girano, come indemoniate. Ma il tempo sembra essersi improvvisamente fermato. E forse una vera ragione non c’è, ma soltanto il colore opaco di una parete, l’anima consumata delle piastrelle, resa chiara da una luce troppo forte.  E chissà se anche il mio riflesso indossa gli stessi volti che ho di fronte, schermati dietro una forza che tante volte non c’è. Se sa ancora ridere, piangere. Capire. Quante volte scegliamo di rimanere fermi, a osservare qualcosa che non sia noi stessi?