La musicalità espressa dai “Violadimarte” non arriva al primo ascolto. Bisogna lasciare che la musica entri lentamente, a piccoli passi. I testi sono ben costruiti e si sposano con melodie studiate e ottimamente suonate.
“Lacrime di vetro blu” è un bel pezzo, contemporaneo nella musica e nel testo, così come lo è “Alberi d’amianto”. In “Male di te” ci sono rock, ritmo e voglia di gridare. Da citare il pezzo “L’anestetico” che si presenta come una ballata soffusa e mistica. Il neologismo “Paragioia” è il titolo della canzone che ondeggia tra sentimenti contrastanti, imprevedibili e un testo complesso ma che si lascia ascoltare. “Madelaine” e “Il tempo non sente” sono ballate soffuse, immerse in una nuvola di fumo tiepido.
Il disco “La sindrome dei panda” contiene musica vera, suonata e interpretata con passione. Il rock e ballate intense sono il cuore di questo disco. Orecchiabile ma con testi profondi, aperto a brani più strumentali e ad altri più ricchi di parole. Il risultato è interessante. Le contaminazioni musicali sono molte e si svelano pezzo dopo pezzo, senza tuttavia condizionare lo stile finale dell’album. Tra chitarre elettriche, batterie indiavolate si snodano storie e atmosfere particolari, per creare una linea melodica attraente. Attendiamo i prossimi lavori di questa band.