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Recensione del disco “Abracadabra” dei Lyr

I Lyr presentano il loro primo album “Abracadabra” e mostrano grande abilità nella composizione dei pezzi, bravura e determinazione nel proporsi al pubblico. Curano con attenzione le melodie e le parole, sono estrosi e intimisti allo stesso tempo, tutte qualità che fanno di questa band una vera rivelazione nel panorama musicale italiano. La prima canzone del disco è “Abracadabra”, un pezzo intrigante e racconta una storia che scivola in equilibrio tra immaginazione e spietato realismo, un gioco di specchi che rivela le diverse identità del gruppo, mentre la ballata “Dopo tre passi” richiama sapori antichi, con rime, parole studiate e un ritornello che resta scolpito nella memoria. “Tra vent’anni o mezz’ora” è un brano soffuso, incantevole e poetico, degna della tradizione cantautoriale italiana. In una sola parola: avvolgente.

“Non smetterai” è una canzone d’amore, e ciò potrebbe anche bastare per descriverla. Svela il sapore struggente delle emozioni e le lacrime celate in un addio e note dalle quali emerge la forza di un racconto, in cui l’essenza è un amore puro, seppur negato. “A quest’ora della sera” è un gioiello di musica e immagini, un intreccio di frasi, melodie e sensazioni. Un quadro dipinto che fa respirare l’aria misteriosa, a volte oscura, dei vicoli di Genova. I versi di questa canzone, delicati e raffinati, riescono a descrivere un intero mondo in pochi istanti, come una fotografia in rime e giochi di luce.

“L’amore cos’è” è un incantesimo, un viaggio tra i versi disegnati sul pentagramma alla ricerca dei momenti più toccanti della vita, mentre “Incontro notturno” sembra una tela dipinta da un pittore, plasmata a piene mani con colori accesi e passione. Tra i versi e le parole sembra di sentire odori, di guardare attraverso gli occhi degli autori, di vivere nel mondo costruito con cura in questo racconto sognante.

Come la creta, con parole si può creare con pazienza e dedizione qualcosa di magico. “Il ritratto” è un’opera tra fantasia e realtà. I Lyr riescono a inventare una donna in musica, che danza, parla. Esiste. Parole sussurrate che sfociano in un brivido con l’intenso assolo di sax nel finale. “Nuvole di carta” è un pezzo misterioso, quasi mistico nel suo incedere armonioso. Melodiosa e fragrante, la melodia di questo pezzo è impetuosa e delicata allo stesso tempo, una miscela colorata e disarmante. Con “Abicidì” i Lyr reinventano un alfabeto di momenti e immagini calde, fragranti come pane appena sfornato.

Le canzoni di questo album sono intense e curate sin nei minimi particolari. I sentimenti, la passione nel raccontare le emozioni, sono gli ingredienti principali di questa gustosa ricetta in musica. Tutti i pezzi sono suonati da ottimi musicisti ed è un valore aggiunto la profondità della voce del cantante Fabrizio Tonus, autore dei testi, intriganti e affascinanti, con Mattia Bozzola. “Abracadabra” è certamente un disco da ascoltare.

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