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Metallo sul viso – Caro Vendola

Caro Vendola, ricordo che avevo poco più dieci anni quando, affacciato dal finestrino del vagone di un treno, ho visto lo stabilimento dell’Ilva di Taranto. Ricordo ancora il mio volto sporco di frammenti di metallo. Ora di anni ne ho molti di più e tu sei stato per dieci anni presidente della Regione Puglia e dell’Ilva è venuta a galla la verità. I controlli fatti dall’Arpa (ente sotto controllo della Regione) non hanno mai avuto valore. Mentre le normative in tema ambientale cambiavano, a Taranto tutto rimaneva fermo, con lo stesso meccanismo raccontato per Piombino dalla scrittrice Silvia Avallone nel romanzo “Acciaio”, fino ad arrivare ai giorni nostri. Ora, caro Vendola, sei un parlamentare, a capo di un partito che si chiama “Sinistra, Ecologia e Libertà”, sei indagato e ti difendi arrampicandoti sui vetri con le mani insaponate. La verità nasconde la raffica di ideali ipocriti che hai raccontato in giro per prendere un po’ di voti. Credo che se la legge fosse davvero uguale per tutti, dovresti dimetterti quantomeno dalla carica di segretario di quel partito, se non da quella di parlamentare. Il problema non è la telefonata che avresti fatto per fermare l’Arpa per impedire il blocco delle lavorazioni durante l’ultimo caso di cronaca, ma quello che non hai fatto negli ultimi dieci anni. La produzione di acciaio è stata certamente una locomotiva per l’Italia, con esportazioni in tutto il mondo, ma come è stato fatto per gli stabilimenti del nord che si sono dovuti uniformare a quanto richiesto dalle nuove leggi, anche l’Ilva di Taranto doveva adeguarsi. Mentre alla famiglia Riva  è stato concesso di andare in deroga, con la scusa di dover garantire il lavoro agli operai. Un ricatto, insomma. E tu, questo. Lo sai. Il compito della politica, per essere credibile, è gestire la cosa pubblica. Tu questo, non hai saputo farlo. Ti sei reso complice di un meccanismo corrotto. Hai contribuito a inquinare un territorio splendido. Hai rovinato la vita di tanti operai. Delle parole che il tuo partito ha preso come nome, ce ne sono almeno tre che non funzionano. Sinistra. Ecologia. Libertà.

Foto articolo: Vincenzo Morabito

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