#LabirintoL'equazione - Il thrillerLa Macchina del Silenzio

#Labirinto – Ep12

Nelle puntate precedenti:
Labirinto – #Ep1 – #Ep10
#Labirinto – #Ep11
  Episodio 12 Fabio gesticolava animatamente. Davide strinse gli occhi, cercando di cacciare indietro il forte mal di testa, ma provando a capire cosa Fabio volesse dirgli. Indicava il segnale del Gps. Si avvicinò al monitor e guardò una serie di codici che il ragazzino aveva digitato . Fissò gli occhi del ragazzo, senza aver capito. Gli disse di andare avanti, soltanto perché si fidava di lui. Davide vide il ragazzino digitare una serie impressionante di codici, dopo qualche secondo il segnale del Gps sparì e comparì la scritta “Signal Lost”. Sul viso di Fabio comparve un timido sorriso. Davide si sentiva ancora confuso, sentiva che Fabio, in qualche modo, riuscisse a percepire il suo stato, ma che, nonostante tutto, continuava ad aiutarlo. Chi era quel ragazzo? Davide deviò la traiettoria e uscì dalla strada principale, in direzione di una stradina sterrata. Guardò con la coda degli occhio Fabio, che sicuramente si stava chiedendo se sapesse dove andare. Sì, forse lo sapeva. Nell’abitacolo regnava il silenzio, quando Davide decise di fermarsi. Si voltò verso Davide. “Grazie”, gli sussurrò. La sua voce sembrava provenire da molto lontano. “Davvero, ti ringrazio per quello che hai fatto. In questo momento ci staranno già cercando. Vai via. Mettiti in salvo”. Fabio iniziò a scuotere violentemente la testa. “È pericoloso”, aggiunse. Fabio continuò a scuotere la testa. Sentirono dei rumori provenire dall’alto. Forse elicotteri. Probabilmente droni. La ricerca era iniziata prima del previsto. Davide nascose l’ambulanza in un vecchio capannone abbandonato e fece segno a Fabio di seguirlo. Poi si avviarono nel bosco. I rumori non si placavano, nemmeno i fari che scandagliavano la zona. Davide sapeva che non sarebbero potuti andare molto lontano senza un piano e senza un altro mezzo di trasporto. Sede dell’Impero Nel frattempo dalla sede centrale dell’impero era stato inoltrato un comunicato, un mandato di cattura per una serie di persone che facevano parte della lista. L’elenco del soggetti che in qualche modo erano risultati negativi all’effetto del sistema di controllo. Il piano dell’impero era in fase di conclusione. Il sistema era in grado di influenzare la maggioranza della popolazione, i governi della maggior parte degli Stati erano in fase di riconversione, grazie all’individuazione di governi di comodo. Le scelte potevano essere prese influenzando i principali paesi della terra e per quelli ancora in guerra o in cui non era stato possibile installare antenne così efficaci per aumentare la copertura del segnale del sistema di controllo, erano stati inviati piccoli eserciti con il compito di ricondurre le situazioni sotto controllo. Una volta occupato il paese venivano creati i centri di trasmissione con le antenne. Man mano la copertura aumentava fino a raggiungere luoghi sempre più distanti. Rimaneva soltanto una criticità da gestire. I soggetti che non reagivano nel modo sperato adeguato al segnale inviato dal sistema. C’era un solo modo per evitare che questi soggetti non nuocessero al piano: rimuoverli dalla circolazione. A molti chilometri di distanza un camion strava trasportando dei rifiuti speciali da smaltire, uno di questi era una vecchia stampante da ufficio, l’unica forma di alimentazione rimasta era una piccola batteria ormai allo stremo delle sue risorse. Soltanto un piccolo segnale continuava a lampeggiare. La bolla di accompagnamento indicava la destinazione finale: l’inceneritore. Photo: Unsplash