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Recensione “Schiavo dei sogni” di Dydo

Il disco “Schiavo di sogni” di Dydo è ricco di sentimenti sinceri e concetti semplici e diretti. Una musica adatta a un pubblico adolescente. Il brano “Sul ciglio del precipizio” scivola tra hip hop e sentimenti, con parole che raccontano un amore. Pop orecchiabile e diretto. “Buon compleanno” ha come tema l’odio come specchio di un amore, il male che si concede a sentimenti contrastanti. “Lo confesso a te” mostra parole dedicate a un padre, contrasti e sogni mancati. Rabbia celata dietro a sentimenti dimenticati. Orecchiabile e amara. “Un sogno più grande” parla di sogni, di sacrifici per raggiungerli. La forza e la volontà da trovare per lottare ancora. “Black Coffee and solitude” si muove tra note sognanti e un’atmosfera che richiama solitudine e amarezza, parole che si rincorrono per cercare un senso alle cose. “Lettera al papa” è uno dei pezzi più duri, parla di religione, un tema difficile. Il vaticano e le sue ipocrisie, le domande e le non risposte. Il rapporto della Chiesa con il sesso e con il divorzio, i contrasti. “Darò il meglio di me” racconta la voglia di continuare a lottare, e sfidare il destino. Sogni e desideri tra note e un suono elettronico orecchiabile. “Anche se crolla il mondo” è senso di colpa, autocritica. La musica come difesa, l’anima come accusa. Le parole per cercare un senso dentro, la musica. “Figlio dell’alba” è una canzone delicata dedicata alla mamma. “Paola ora sorride” parla di uno stupro, raccontato con durezza. Senza filtri. Il tentativo di una vittima di rinascere, difficile, forse impossibile fino in fondo. Un vortice. “Tatuarti fino all’anima” è un pezzo dal suono elettronico, immagini sulla pelle, come note impresse su un pentagramma. “Senza chiederti scusa” parla di amarezza tra amore e sentimenti. “Fino ad urlare” esprime una corsa, ritrovare colori e un’anima che fugge. Emozioni. “Come le canzoni” racconta di sentimenti, parole e rime che raccontano l’amore per la musica. Il disco proposto da Dydo ha numerosi spunti positivi, alcuni brani sono diretti e spietati, altri sono più semplici e meno originali, molti sentimenti, spesso ostentati e non affrontati fino in fondo. Il suono è buono, ma spesso cade nel ripetitivo. Un miglior filtro dei brani e puntare su quelli più incisivi potrebbe rendere il risultato meno adolescenziale. Nel complesso il disco è ascoltabile, con una buona melodia e un hip hop che tende più al pop elettronico.

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