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Recensione album “Naufragati nel deserto” di Rebis

Un intro strumentale dai suoni ipnotici apre il disco “Naufragati nel deserto” e prosegue con un brano dai suoni in bilico tra etnico e musica popolare “Pir meu cori”. Un dialetto. Una lingua. La passione sei suoni e delle note. Atmosfere. “L’attesa” è il fiorire dei sogni. E’ aspettare il meglio, il verde. Il futuro. “Un mare” è un’istantanea di sapori e colori. Emozioni al suono di una natura possente. Una voce che trasmette amore amaro e sfumature di fuochi e immagini. “Domani” racconta il suono di paese. Del paese. Lasciare al domani il peso degli istanti. Dei pensieri. Una solitudine voluta. Un addio con dentro la voglia di tornare. “Naufragata nel deserto” è una storia melodiosa che sembra viaggiare nel tempo. Librarsi nei cambi di tono. La musica come un dono mistico. “La neve e le rose” parla col simbolismo della natura. I petali. Le spine. Perdersi tra lacrime e parole. Estemporanee di ricordi. L’attesa dei giorni a venire. Emozioni. “Ya Yasmina attunsiy” è un pezzo avvolgente tra musiche ancestrali, poesia e melodia, incanto e malinconia. Parole esplose nella notte. Corpi lacerati. Anime depredate della loro essenza. Resistenza. Pazienza. Sbarre. La sofferenza. La sopportazione. La voglia di libertà. “La notte di San Giovanni” è come un ballo, un brano dinamico. Un vortice di parole. Un ballo senza fiato. “Tra le nuvole” è una ballata incantevole. Sogno ed estasi. Le età del domani. Degli istanti che si librano in volo. Appassionante viaggio tra le note e attraverso le parole. “Alla luce” è una tagliente melodia. Ipnotica e coinvolgente. Amabile rincorrersi di immagini in musica. “Riflessi di tegole” è una canzone evocativa nella potenza delle immagini. “Qualcuno nessuno” sussurra nel soave intreccio di parole, avvolgente incanto di suoni e sensazioni. L’album è appassionante e ricco di contaminazioni del mediterraneo, gioca sui suoni etnici e su quelli popolari. Porta il sapore del mare, l’odore dei sogni fino a un passo da casa. Racconta storie e le disfa. Per poi ricrearle ancora sotto una luce nuova. Un disco particolare e intenso.

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