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Recensione “Troppo rumore” di Steby

L’album “Troppo rumore” di Steby è orecchiabile e ricco di contaminazioni musicali molto curate, miscelate con una componente pop molto forte. Il brano “Sabato sera qui” possiede un’anima rock e un suono pop, regalando una miscela avvolgente e molto orecchiabile. “Briciole di noi” è una canzone melodica, in equilibrio tra pop e funk, arricchita dalla voce intensa di Steby. In “Troppo rumore” i sentimenti cercano il loro completamento, tra amarezza e durezza, su una musicalità intrigante. “Due soldi di te” è una ballata dolce ed elegante, dove i brividi e le note si cercano, come amanti. “Quello che non ho” ha un’anima soul persa in una ballata che parla di poesia e d’amore. “Anche la luna” è un brano che parte lento, con contaminazioni jazz, e viaggia tra passione e sogni, in modalità introspezione. Una bella canzone d’amore. “Inequivocabilmente” è ricca di giochi di parole, specchi d’amore, e poi di ritmo e di una dura presa di posizione. Un ritornello che colpisce. “Per amarti” è una canzone dove i sentimenti sono lame, con un sound pop, ritmico ed esplosivo. “Aria di te” è una ballata avvolgente, soul, che sembra fluttuare sui pensieri, con un ritornello che incanta. “Se fosse amore” è un brano leggero e orecchiabile, mentre in “Re dei girasoli” sembra di vedere il sole che si affaccia, con suono caldo, con la voce che cambia di tono, come il cambiare di stagione. Con semplicità e naturalezza. Con “Mille bolle” il disco chiude come si è aperto, con venature rock immerse in una intelaiatura pop e orecchiabile.

“Troppo rumore” è un disco che sa farsi ascoltare, grazie alla  voce suadente, dolce e melodiosa di Steby, si percepisce una grande cultura musicale, messa al servizio di canzoni sia da fischiettare, che da urlare. Un disco da scoprire.

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