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Ogni riflesso

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Daniele Mosca

daniele_mosca

Daniele Mosca
Ne ho tanto sentito parlare. Ed eccolo qui. #Spill Ne ho tanto sentito parlare. Ed eccolo qui.
#Spillover 
@nuvoledinchiostro 
@adelphiedizioni
Ci si abitua, ed è ciò che fa più male. Alle pr Ci si abitua,
ed è ciò che fa più male.
Alle promesse smentite,
agli sogni infranti.
Alla propria immagine, 
che invecchia in uno specchio.
Che non ci riflette da tempo.
Ci si abitua,
alla paura,
alla solitudine,
alle parole gettate a terra.
Calpestate.
Usate.
Al sentirsi così tanto fragili,
dal pensare,
anche solo per un momento,
che i più forti siano loro.
Ci si abitua,
a un certo punto.
Ma solo quando la sentirai arrivare,
quella frattura,
quel taglio che ti divide a metà.
Te ne accorgerai,
che non si si abitua mai.
A essere se stessi.

Ph: Unsplash
Non importa. O forse, sì. Non importa.
O forse, sì.
#ServizioCivileUniversale #ServizioCivile #Brand #ServizioCivileUniversale 
#ServizioCivile 
#Brandizzo
Instagram post 17856748415434704 Instagram post 17856748415434704
Le parole si sprecano, eppure il significato simbo Le parole si sprecano, eppure il significato simbolico si questa foto è molto più profondo di quanto possa sembrare. La gravità è solo la superficie.

No, non è un messaggio complottista. Io queste scene le ho già scritte tempo fa, ma era fiction. Oggi vorrei che si condannasse quello che é accaduto. Senza se e senza ma. Questa è realtà. E che possa anche solo essere accaduto è già di per sé pericoloso.
Ecco una scena che fino a oggi avrei considerato n Ecco una scena che fino a oggi avrei considerato non verosimile nemmeno per un romanzo di fantascienza.
E invece.
#Washington
#Trump
Manualità. Manualità.
Ma parliamo di Dad, didattica a distanza. Continuo Ma parliamo di Dad, didattica a distanza.
Continuo a leggere articoli il cui senso è "è stato tempo perso". In questi mesi ho potuto vedere da vicino il dietro le quinte della Dad, come sapete Anna è un'insegnante delle scuole superiori. Ho visto tenere vivo il corso con dedizione e passione per l'insegnamento e volontà di dare un contributo serio nello sviluppo della preparazione dei ragazzi. Partiamo dal presupposto che la dotazione informatica partiva già da un buon livello, cosa che non si è potuta sempre dire per le scuole, comprensivamente non pronte a gestire un traffico dati così importante, parlo del traffico dati necessario per garantire videoconferenze per tutte le classi. Ma questo è un altro tema, di gestione, così come i trasporti. La Dad è stata affidata alle singole competenze e risorse dei singoli insegnanti. Non si può pertanto condannare chi non era nelle disponibilità di competenze e risorse informatiche tali da gestire questo tipo di comunicazione. Tanto meno Regioni e Ministeri, a meno che non lo si voglia fare per la gestione priva di lungimiranza degli ultimi venti anni. E qui ci sarebbe molto da dire. Ma torniamo alla Dad, ho visto dei ragazzi seguiti, che hanno ricevuto contenuti inediti, informazioni in tempo reale, sostegno. Cosa difficilmente replicabile con classi divise tra presenza e distanza. Troppa confusione nelle scelte, troppe liti politiche, che per poltrone, capitalizzazione dei consensi, voglia di spartire i soldi dei finanziamenti europei, che gratis non sono, passano sulle vite dei ragazzi. Questa non è politica, non fa venire voglia di andare a votare, ma anzi. Il futuro non si costruisce con gli slogan, ma con i fatti. Ma esperti in slogan ce ne sono fin troppi. Servono fatti e chi li sa mettere in pratica per risolvere problemi. E non per crearne di nuovi. 
#dad
#didatticaadistanza
Ph: Unsplash
La prima regola del #GisProject è: non parlate ma La prima regola del #GisProject è: non parlate mai del #GisProject

#GisProject
#Brandizzo 
#ChristmasEdition
Auguri di Buon Anno! #buonanno Auguri di Buon Anno!
#buonanno
Ultimo giorno del 2020. In genere a questo punto d Ultimo giorno del 2020. In genere a questo punto dell'anno ho già scritto il mio pippone, immancabile come quello di Mattarella, ma questa volta arrivo agli sgoccioli. Un anno difficile, senza girarci tanto attorno. Ma, onestamente, di polemiche in giro se ne sentono fin troppe. E per la maggior parte, inutili. Quindi per il domani vorrei solo che si pensasse alla risposta a questa domanda: finito o ridotto il tema Covid, che si fa? Cosa possiamo progettare oggi, perché domani ci sia davvero una rinascita? Io penso a questo. Ed è un pensiero che ritengo importante, aldilà delle chiacchiere da bar o da social, che ormai non si differenziano granché. Io mi concentrei sul pensare al domani dalla prospettiva che questo mondo ci propone. È un mondo ormai diverso, anche solo da un anno fa. Forse anche le sfide che ci attendono sono diverse. Questa confusione credo che svanirà e solo allora tutto risulterà più chiaro, ma a mio avviso è proprio nell'emergenza che si deve iniziare a pianificare come ridurre i rischi, quando tutto sarà più tranquillo. E così, via. Detto questo, non posso che fare i miei auguri che il nuovo anno ci faccia tornare a respirare senza mascherina. Che ci faccia tornare a guardare il mondo senza che gli occhiali si appannino. Che ci riporti alla normalità, insomma.
Il pippone termina qui, la linea torna allo studio, o a Mattarella, fate voi.  #buonanno 

Photo by Unsplash
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Guarda che luna. #moonlight🌙 #lunapiena Guarda che luna.
#moonlight🌙 
#lunapiena
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Come da tradizione, il libro di Natale. #IlFratell Come da tradizione, il libro di Natale.
#IlFratello, @jonesbo_author 
@einaudieditore
Auguri! Auguri!
#merrychristmas Photo by @unsplash #merrychristmas 

Photo by @unsplash
Alla fine di ogni anno, si sa, si fanno bilanci. Q Alla fine di ogni anno, si sa, si fanno bilanci. Questa volta, tuttavia, è davvero difficile farne. È stato un anno strano, questo. Per me rappresentava un nuovo inizio lavorativo, con tutte le sue incognite e cose da imparare. Il tema pandemia lo conoscete abbondantemente tutti e non starò qui a dilungarmi su cosa sia stato e sia tutt'ora.
È stato anche l'anno del Premio Smau al progetto #conoscereilterritorio, che ha dato un po' di speranza che si debba continuare a credere che l'approccio tecnologico e innovativo nella Pubblica Amministrazione sia una strada percorribile, nonostante le difficoltà e gli ostacoli. Un traguardo importante che dimostra che senza gioco di squadra non si vince.
È stato il nostro secondo anno da genitori, con la sempre piú chiara consapevolezza che crescere un bambino sia una missione decisamente impegnativa, sia in termini di energia, sia di preoccupazioni. Ma è certamente una soddisfazione indescrivibile.
C'è ancora un po' di tempo prima di lasciarci alle spalle questo 2020, ma una riflessione è necessaria. C'è molto da lavorare, da fare ancora progetti e realizzare quelli che già sono sul tavolo. Questo momento passerà, per questo non bisogna fermarsi. E lo dico proprio ora che a causa della schiena dolente fatico ancora a stare in piedi, ma lo spezzatino verrà bene lo stesso, poiché sono convinto che se gli ingredienti sono buoni e la ricetta pure, non può che essere così. Ci vuole solo un po' di pazienza.
Quindi, basta con il pippone e #BuonNatale a tutti!
L’uomo era appena sbarcato in aeroporto. Recuper L’uomo era appena sbarcato in aeroporto. Recuperato il bagaglio salì sul primo taxi e chiese di essere accompagnato in città. Pagò la corsa, uscì dall’auto e si incamminò sul lungomare. Era la sera di Natale e in giro non c’era nessuno. Percepì un sibilo e di colpo un ragazzino con i capelli biondi gli si parò davanti, fissandolo senza dire una parola. Il suo cuore accelerò. Aveva già visto quello sguardo. Lo vide allontanarsi e dileguarsi in un vicolo oscuro, mentre sentiva dei cani abbaiare in lontananza. Tre mesi prima aveva ricevuto una lettera che lo aveva spinto a fare delle ricerche che lo avevano portato sino alla Biblioteca Nazionale di Helsinky per capire da dove provenisse il suo cognome. L’origine del suo albero genealogico conduceva a una antica città: Myra, in Turchia. L’uomo fissò la facciata della Basilica e si avvicinò al portone. Pensò al significato del suo cognome: il compleanno del Santo. “Signor Sinterklass” disse una voce alle sue spalle. Si voltò e vide un uomo incappucciato. “Chi sei?” rispose. “Non è importante chi sono, ma cosa sto per fare”. In quell’istante Sinterklass vide un bagliore alle spalle dell’uomo incappucciato. I cani sembravano abbaiare sempre più vicino. “Babbo Natale non esiste” tuonò Sinterklass. “Non più” disse l’uomo incappucciato che sfoderò il coltello. Sinterklass sentì il freddo della lama sfiorargli la pelle del petto e in quello stesso istante sentì un frastuono provenire dal vicolo. Un oggetto oscuro trascinato dai cani si abbattè sull’uomo incappucciato che cadde rovinosamente a terra. Un ragazzino biondo porse le redini dei cani che spingevano la slitta. “Sei l’erede” gli disse l’elfo. “Stanotte hai un compito importante” proseguì. In quel momento Sinterklass ripensò alle sue origini, al suo lontano parente le cui reliquie giacevano nella Basilica di San Nicola di Bari. Era lui Babbo Natale, o Santa Claus, il vescovo cristiano che a Myra portava i doni ai bambini poveri con una slitta trainata da cani.
#loschema

Il mio #racconto di #Natale #cristmasmood
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