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La memoria storica

Le crisi hanno sempre un sapere strano: sudore, bruciato e disperazione. Sono gli ingredienti che molti dittatori nella storia hanno già ben miscelato per creare consensi e urlare slogan all’unisono. Dai più grandi imperatori di Roma a Stalin e Hitler, fino al nostrano Mussolini. La tecnica è facile: portare la gente alla fame e indurli alla ribellione per “cambiare il sistema”. Questa premessa è d’obbligo per parlare dello scenario nazionale e internazionale. Quello italiano è vittima di un risultato elettorale tutto sommato scontato. La sconfitta dei partiti di centro destra, dal Pdl travolto dalle vicende del suo ex-premier alla Lega, organismo ormai in fase di mutazione dopo le questioni della “famiglia” Bossi e dell’ex tesoriere Belsito e quella dei “rinnovatori” dei Fli (Fini) e Udc (l’immortale Casini). La vittoria di Grillo è stato il risultato dello sconforto e della voglia di “cambiare” degli italiani. Senza nulla togliere all’impegno dei “grillini” che hanno raccolto le firme nelle piazze, mossi ideali veri e secondo me puri, questo è un segnale preoccupante. E lo è perché, analizzando lo scenario greco, molto analogo al nostro, a vincere sono stati movimenti di estrema destra e sinistra che non hanno permesso di creare un vero governo (si tornerà presto al voto). Monti ieri a Piazza Pulita sembrava voler rassicurare gli italiani. Tutto va bene, dice. Stiamo crescendo. Ma le imprese che falliscono schiacciate dal peso dei crediti con le pubbliche amministrazioni sono tante. Quelle mafiose sono anche loro tante e con tanti soldi da spendere. Da un punto di vista etico spererei in un governo di persone con ideali, come potrebbero essere i grillini, ma la favola mi sembra di averla già sentita (vedi saga Bossi). La verità è che ci aspettano tempi duri e questo nessuno ha il coraggio di dirlo. Non che non si possa uscire da questo tunnel, ma è necessario diventare onesti e smettere di credere che la furbizia italiana sia ancora la risposta a tutto. Resta il nodo Germania, è strano e probabilmente sbagliato pensarlo, ma è il paese che è stato promotore di due guerre mondiale e che si è sempre rialzato. Ora ci troviamo ancora una volta alle prese con questo paese che detta le leggi. Visti i precedenti e lo scenario che abbiamo intorno, saranno quelle giuste?

pubblicato su causaedeffetto.it

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