Interviste

Intervista a Zibba, autore dell’album “Come il suono dei passi sulla neve”

Abbiamo pubblicato la recensione del disco “Come il suono dei passi sulla neve” di Zibba e gli Almalibre. Ecco a voi l’intervista a Zibba per la rubrica interchattazioni:

“Come il suono dei passi sulla neve”, un titolo che evoca ricordi, orme, pensieri. Quando ti volti dall’altra parte, verso l’orizzonte, cosa vedi?

Se per orizzonte intendi qualcosa da raggiungere ti dico che sto bene qui, non devo raggiungere nulla. Il mio passo più importante è quello che farò oggi, ma non so dove mi porterà e nemmeno me ne preoccupo. Mi piace sapere che la vita ce la giochiamo giorno per giorno. Ho smesso di cercare di raggiungere qualcosa. Fortunatamente quello che ho mi basta, o come diceva De Andrè… quello che non ho è ciò che non mi manca ecco…

Poi mi volto, spesso. Dall’altra parte, da tutte le parti. Punti di vista. Importantissimi.

In alcune delle canzoni del disco parli sentimenti, non necessariamente d’amore, ma sembri un po’ più cinico. E’ solo una sensazione?

Non lo so, forse a volte. Credo, spesso, di essere più consapevole che cinico, anche se a volte mi riconosco in un bel bastardo. Ma sai cosa, allenarsi alla felicità è un lavoro. Ogni tanto si inciampa su piccolezze negative, ma serve per darsi una sciacquata. Come quando stai troppo al sole e poi hai bisogno di tuffarti nell’acqua gelata per darti uno scossone.

Hai calcato palcoscenici molto importanti, altri più semplici. Quando guardi la gente dal palco vedi sempre gli stessi sguardi?

Direi di si. La gente che ho davanti quando canto è sempre interessata, attenta, gioiosa. Sono fortunato forse, seriamente. Già solo per il lavoro che faccio. Ma anche perchè non rivolgendomi ad un pubblico specifico conosco un sacco di gente diversa, di età diverse e appartenenze differenti tutti uniti dalla stessa voglia di stupirsi, di lasciarsi emozionare dalla vita. Sono una bella squadra di sostenitori, con un sorriso in faccia e la mano tesa verso l’esterno ad afferrare. Mi piacciono.

Il successo ti spaventa?

La fama mi spaventa. Ma non è cosa per me. Il successo a volte è anche piacevole, almeno nelle piccole cose quotidiane. La fama credo sia pericolosa. Ho conosciuto persone che sono uscite dalla fama non per scelta e con una bella depressione attaccata al collo. A me non tocca, perchè non faccio musica con la quale si diventa famosi. Si ha successo. Come un buon artigiano che fa buone sedie, se si lavora bene si ha successo nel proprio campo, e non è altro che appagante per i propri sforzi.

Il tuo nuovo disco contiene numerose collaborazioni importanti, hai un rapporto più personale o professionale con questi artisti?

Con alcuni ci scambiamo bellissimi e lunghissimi abbracci. Con altri ci sentiamo poco ma sempre con gioia e stima reciproche. Non collaboro con nessuno che non sceglierei come compagno di avventure o come commensale per una buona cena. Sono tutte persone meravigliose, capaci di colorare ed illuminare la vita di chi gli sta attorno.

Quanto ti appartiene la splendida “O mae ma”?

Quando mi appartengono tutte le mie canzoni, forse con un pizzico di pudore positivo. Parla di mio padre, di mio nonno, dell’alluvione di Genova e di decine di altre cose che mi riguardano da vicino. Adoro sapere che con me in quella canzone c’è Vittorio De Scalzi. Mi ha regalato una gioia immensa cantandola con me ed è stato prezioso nell’aggiustare il testo in genovese. Un vero maestro a cui devo tanto, e se non altro sicuramente una vita di sorrisi infiniti.

I librai sono ancora sognatori? E tu, lo sei ancora?

Si, sono un sognatore affamato. Ma ci sono istanti in cui magari si perde la forza, e allora mi piace pensare che i sognatori siano i librai, che custodiscono per noi tutte le parole e le frasi di cui abbiamo bisogno. E magari i poeti sono i fornai, che si alzano presto. Che preparano il pane per tutti noi. Forse la vera poesia sta lì. Nella vita stessa. Nella meraviglia del semplice fatto che siamo qui. Non si può non sognare. Sarebbe un tragico errore.

Ringraziamo Zibba per la gentile collaborazione.

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