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Caccia al voto sinistroide

E’ ufficialmente iniziato il pre-riscaldamento dei politici per le prossime elezioni. Tentativi di alleanze e improbabili unioni, così la politica circense si prepara al ritorno. Di Pietro, etichettato come “troppo populista”, e il Sel di Vendola che flerta con il Pd sono i temi più attuali, ma il sottobosco degno del peggior “calciomercato” è fitto e denso di spunti. Tante cose passano e dipendono dalla legge elettorale, che cerca e cercherà di dare più peso alle compagini più numerose che, teoricamente, consentono maggior stabilità di governo, almeno a livello teorico. Quello che sembra chiara e lampante è la paura del Movimento Cinque Stelle. Grillo attende e continua la sua opera di sensibilizzazione tramite il suo blog e i suoi banchetti, così come dovrebbe fare ogni partito, mentre i suoi contendenti sono già in giro per le varie televisioni a mostrare i sorrisi di parata e promesse (tagli delle tasse e benessere per tutti). Sembra un periodo di transizione. L’impressione è che siano tutti in attesa che tutto torni come prima, che ci sia ancora modo di “spartirsi la torta”, di fare alleanze parafulmine, ma dal’altra parte continua a soffiare un vento che per molti è fastidioso. Quello di rinnovamento. Si, perché il problema dei voti dell’Idv, Sel e Grillo passa attraverso un fattore comune: chi sono gli elettori di queste realtà sinistroidi? E bene, sono in tanti che vorrebbero davvero un’Italia diversa, una politica pulita. Purtroppo nel tempo questi voti spesso sono andati dispersi. Tanti elettori si sono ritrovati a dover cominciare tutto da capo perchè quello o l’altro partito altro non erano se non l’ennesima illusione. Ma ora il rischi è più grande, con il pericolo alle porte dell’astensionismo dilagante terrorizza e quei voti sinistroidi diventano fondamentali. Eppure la storia è cambiata, molti di noi sono cambiati e in tutto questo sono spariti partiti come Rifondazione Comunista, Verdi (che in Europa sono ancora fortissimi), per dar spazio a partiti banderuola, mutanti, adatti all’occasione. Forse sarebbe giusto chiarire che quei voti non sono comprabili, tantomeno illudibili. Certamente i potenziali elettori sinistroidi sono stanchi di promesse che hanno portato il sistema al collasso. Ora ci vorrebbero fatti concreti e voglia di tornare a lottare per idee, valori, spazi e lavoro, non solo come promessa elettorale. Per farlo bisogna tirarsi su le maniche (non solo nei manifesti elettorali). I politici che da decine di anni siedono in parlamento potranno mai farlo? Dubito. Ma se la legge elettorale, nuova o vecchia che sia, non permetterà a realtà nuove di entrare in parlamento e dire la propria, tutto resterà uguale, immutato e la protesta si sentirà, certo. Ma saranno sempre i soliti a farla e a portarla avanti. Quelli che non sono ancora contenti dei favori ricevuti dalle amministrazioni, dal governo, dai sindacati. E questa sarebbe ancora la prima repubblica, quella portata avanti da Casini con il suo scudo crociato che, guarda caso, rischia di essere l’ago della bilancia delle prossime elezioni, con buona pace dei voti sinistroidi.

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