“L’ultimo segreto” di Dan Brown mi ha deluso. Rispetto ai suoi romanzi precedenti, manca della velocità di narrazione che aveva contraddistinto le opere più riuscite dell’autore.
Il tema centrale – la mente non locale e, più in generale, il concetto di morte – è sicuramente affascinante e viene affrontato da diversi angoli visuali, ma la trattazione risulta spesso appesantita da inutili ripetizioni e ridondanze.
La figura di Robert Langdon è apparsa particolarmente forzata nel ruolo di “fidanzato” di Katherine, personaggio peraltro già noto al lettore da un romanzo precedente. Le scene si presentano spesso appannate e macchinose, e ciò che manca soprattutto è quel classico mistero incalzante che tipicamente spinge il lettore di Dan Brown a voltare pagina.
Immagine copertina: dal web
Editing effettuato con IA
