Sabato 14 Ottobre 2017, ore 18.30. #LaMacchinadelSilenzio alla libreria Fenice di Torino

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Sabato 14 Ottobre 2017, ore 18.30
presenteremo #LaMacchinadelSilenzio alla Fenice Libreria – Torino in via Porte Palatine n. 2 a Torino.

Dialogherò con Simona Vogliano (che genererà domande a caso di cui ovviamente non so nulla).
Leggerà alcuni brani tratti dal romanzo la bravissima autrice, nonché mia moglie, Anna Serra.
Parleremo  dell’immagine di copertina, tratta dal dipinto “L’occhio” di Beatrice Lavopa – Art Design – L’idea. L’immagine.

e resa immagine digitale grazie a BIANCO E NERO STUDIO FOTOGRAFICO

Per l’occasione presenteremo anche il nuovo trailer con soundtrack dei Project-To

Ospite d’onore il mio editore Alessio Rega Les Flâneurs Edizioni che ha dato fiducia a questo progetto.

Che altro dire, se non che vi aspettiamo numerosi?

Un assaggio del mio romanzo #Lequazione

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TORINO, primo giorno di pioggia – Ore 20.00

Nelle strade deserte, il rumore sordo della pioggia era violato soltanto dalle sirene dei mezzi di soccorso, simili a ululati strazianti nella notte.
La prefettura aveva invitato la popolazione a non uscire di casa. I semafori lampeggiavano agli angoli delle strade e i lampioni si accendevano e spegnevano a causa dei cali di tensione dell’energia elettrica.
Negli uffici della Regione si erano riuniti gli organi tecnici della Protezione Civile per gestire l’emergenza.
Pioveva da più di tre ore, ininterrottamente, e il livello del fiume Po era in continuo aumento.

Parliamo del romanzo “La dodicesima notte” di Teresa Antonacci

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ladodicesimastanza“La dodicesima notte” di Teresa Antonacci è un romanzo delicato, racconta la storia di Alina, una ragazza che viene discriminata per la sua intelligenza. Reagisce a modo suo a un mondo che sembra andare troppo lento per lei. Si innamora così di un uomo che sa capirla: Nicola. Un uomo però molto più grande di lei. Emerge così la cattiveria del paese, gli sguardi ostili, che non fanno che peggiorare l’emarginazione di Alina, fino a costringerla a fuggire con la sua madre. Il mondo sembra crollarle addosso, poi qualcosa cambia e per Alina si riapre la possibilità di tornare a sentirsi davvero se stessa. Già, perché è proprio questo uno dei nodi più importanti del romanzo: accettarsi. Spesso l’omologazione spinge alle corde chi in qualche modo è diverso, seppur inconsapevolmente. Nessuno infatti riesce a diagnosticare il vero “male” di Alina: la sindrome di Asperger. Una forma di autismo, o meglio che fa parte dell’ampio spettro dell’autismo. Teresa racconta questo mondo in punta di piedi, mettendo il primo piano Alina come donna e mai come “paziente”. Sono ben narrati i modi di pensare del paese e della città, i diversi modi di vivere, mantenendo un punto di vista neutrale. Senza giudizi. Alina vivrà il più grande degli amori possibili. Diventare mamma. E proprio questa nuova esperienza la renderà nuova. Pronta ad affrontare un’altra grande sfida. Capire se stessa. Un romanzo che taglia come un bisturi. Senza fare rumore. I segni di questo racconto sono però destinati a rimanere a lungo.